Giuseppe Mazzotti è stato un alpinista di successo ma anche un pensatore che ha lasciato un’impronta indelebile nel modo di comprendere la montagna e anticipato numerosi temi contemporanei. La sua eredità culturale è più viva che mai e la Fondazione Giuseppe Mazzotti per la Civiltà Veneta, che ne è custode, ha organizzato una serie di eventi a Casa Robegan dedicati alla montagna.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, hanno indetto il 2025 come l’Anno internazionale per la conservazione dei ghiacciai, la Fondazione affida quindi l’apertura della rassegna dedicata alla montagna alla mostra fotografica di Claudio Orlandi “Ultimate Landscapes. L’agonia dei ghiacciai” che verrà inaugurata giovedì 19 alle ore 18.30.
In mostra, si possono ammirare i ghiacciai svizzeri del Rodano, della Diavolezza e il Paradiso dei Ghiacci, il Ghiacciaio tedesco dello Zugspitze e quello austriaco dello Stubai, il Ghiacciaio del Presena, e lo Stelvio. L’estremo, ma tuttavia effimero, tentativo dell’uomo di preservare parte di questi meravigliosi spazi, riserve d’acqua e regolatori climatici, e dunque di evitarne la fusione, avviene attraverso la loro copertura con teloni bianchi di polipropilene.
Orlandi registra il fenomeno in forma artistica e si fa portavoce dello stato di assoluto degrado in cui i ghiacciai alpini versano, lanciando cosi un grido di dolore per far si che si intervenga a livello politico globale per tentare di fermarne la fusione. Realizza fotografie di grande forza archetipica, presentando la bellezza mozzafiato della natura e la capacità metamorfica del paesaggio.
Come scrive Steve Bisson, curatore della mostra “Orlandi ci invita non tanto a capire, ma a “comprendere”, nel senso etimologico di prendere con sé, far proprie le immagini. Digerirle volendo. Quello che altrove ho definito metabolismo scopico. Claudio Orlandi utilizza l'immagine non come semplice documento ma come atto interrogativo, e quindi provocatorio. Nella serie Ultimate Landscapes, i ghiacciai alpini coperti da teloni geotermici vengono ritratti in modo da destabilizzare la percezione. La verosimiglianza tra i teli e le superfici glaciali innesca una tensione che ci obbliga a guardare, a mettere in discussione la nostra capacità di intendere, in un’epoca in cui tutto pare già visto. I panorami fotografati – il Rodano, la Diavolezza, lo Stelvio, lo Zugspitze, lo Stubai – non vengono mostrati nella loro bellezza originaria, ma nell’ambiguità che scardina: i teloni bianchi, che dovrebbero rallentare lo scioglimento, evocano sudari, coperte funebri, e ancora paesaggi alieni, o forse il fatto che il nostro vedere è ormai alieno, o alienato. Altro in sintesi. In questo paradosso visivo si insinua il messaggio più profondo dell’opera: il passaggio dall’estetica alla responsabilità”. E aggiunge “Non si tratta solo di “vedere” dei ghiacciai che si sciolgono, ma di capire che quello scioglimento riguarda anche la nostra capacità di abitare il mondo. La fragilità delle masse glaciali è lo specchio della lotta goffa e disperata dell’uomo che corre ai ripari nascondendo il dato di fatto, mascherando il disagio con l'ultima trovata antropocentrica. È da questa consapevolezza che nasce il lavoro di Orlandi, che non pretende di offrire soluzioni ma di aprire visioni, interrogativi, possibilità”.
La mostra sarà visitabile dal 19 giugno al 13 luglio 2025.
La serata di giovedì prosegue infatti, alle 20.30, con la la presentazione del volume "Le ragazze con la gerla. Storie di donne nella Grande Guerra" della scrittrice Marika Brun, che dialogherà con Silvia Corelli.
Un’opera narrativa al femminile, che intreccia memoria storica e sensibilità contemporanea,riportando alla luce figure spesso dimenticate ma fondamentali nella nostra storia locale. Donne di montagna, determinate, di una vita sempre in salita, per raggiungere a qualunque costo le vette.
Il libro raccoglie le storie delle portatrici carniche, donne di età compresa tra i 15 e i 60 anni che, durante la Grande Guerra, con abnegazione e determinazione si offrono come ausiliare dell'Esercito italiano, per un parco compenso, ma prezioso per la sopravvivenza delle loro famiglie. Rischiando la vita, trasportavano sulle loro spalle gerle da 30-40 Kg contenenti armi, munizioni e viveri ai soldati degli accampamenti militari in Carnia e nel Cadore. I racconti, originale esempio di prosimetri, sono accompagnati da immagini che ritraggono queste donne coraggiose che nelle loro camminate superavano anche 1.000 metri di dislivello.
Marika Brun nasce a Pordenone, ove attualmente vive. Insegnante di Lettere, nutre la passione per la scrittura e la lettura da sempre. Ama anche presentare autori e scrittori all’interno di rassegne culturali, dialogando di tematiche, le più svariate, per instillare spunti di riflessione. Ha partecipato a diversi premi letterari, di prosa e poesia, conseguendo lusinghieri apprezzamenti. Per la Narrativa si è aggiudicata il Primo Posto al Premio letterario internazionale Golden Selection 2018 nella Repubblica di San Marino, dando alla luce il suo primo libro di racconti dal titolo “Incontri”. Per la Poesia è salita al podio (II posto) al Concorso Nazionale 2019, “Il Poeta e il Narratore” a Monselice (PD). Poeta Selezionato per la nuova collana “Poeti in transito” in occasione del Premio Internazionale Il Federiciano XI Edizione, pubblica la sua prima silloge poetica dal titolo “Attese”, con prefazione di Salvatore Quasimodo. Ultimissimo lavoro di poesie, la silloge dal titolo “Con la freschezza di un dono”. Si è classificata Terza alla Prima Edizione del Premio di Arte e Cultura “Due Sicilie; Ischia: Gloria e Cristianità e il Tempio dell’Anima” conseguendo per meriti il premio: Virtudes Umanitatis Valores. “Le ragazze con la gerla” è la sua prima opera narrativa di argomento storico.
Al termine dell'incontro, l’autrice sarà disponibile per il firma copie.
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.
ORARI DELLA MOSTRA
Fino a fine giugno con i seguenti orari, sempre aggiornata sul sito della Fondazione:
Giovedì 19/06 dalle 18:30 alle 23:00;
Venerdì 20/06 dalle 20:00 alle 23:00;
Sabato 21/06 dalle 16:00 alle 23:00;
Domenica 22/06 dalle 15:00 alle 20:00;
Mercoledì 25/06 dalle 18:30 alle 23:00;
Venerdì 27/06 dalle 18:00 alle 21:00;
Sabato 28/06 dalle 10:00 alle 18:00;
Domenica 29/06 dalle 15:00 alle 19:00.

19 giugno 2025